Martedì 7 Giugno presso la scuola primaria Pio Di Meo un evento chiude le attività di doposcuola seguiti dai volontari dell’Associazione Genitori “Pio Di Meo” – A.Ge. Cassino. Si tratta di uno spazio pensato per promuovere l’inclusione sociale degli alunni svantaggiati di Cassino.
Certamente, l’interesse dell’associazione e dei volontari, in particolare, va ai piccoli studenti con Bisogni Educativi Speciali, di origine straniera e più in generale, a quelli provenienti da famiglie con disagio.
Il doposcuola con i volontari, perché nessun bambino resti indietro
Nei mesi scorsi, bambini della scuola primaria Pio Di Meo, e i ragazzi della scuola secondaria di primo grado Gaetano Di Biasio hanno partecipato alle attività di doposcuola, senza costi a carico delle famiglie. Tutti gli studenti, piccoli e più grandi, vengono seguiti dai volontari dell’Associazione Genitori “Pio Di Meo” – A.Ge. Cassino. Ugualmente, le attività rientrano nel progetto Educatamente, con finanziamento dalla Regione Lazio, Avviso Comunità Solidali 2020 bando della Regione Lazio. Un aiuto per garantire il giusto servizio a sostegno di tutti gli studenti.
In particolare l’associazione guarda a famiglie indigenti e studenti con bisogni educativi speciali.
Perché la scuola sia veramente inclusiva e nessun bambino resti indietro. Un ruolo importante è quello della dott.ssa Corinne Nardone, vicepresidente di A.Ge. Cassino e responsabile del progetto scuola. Con il suo servizio è sempre impegnata anche nei processi di sensibilizzazione rivolti a
genitori e famiglie sul territorio.
Cipì: i bravi maestri insegnano a essere liberi
Per questo evento finale, la dott.ssa Nardone, insieme al gruppo di volontari che hanno partecipato, lanciano un messaggio importante. Si tratta di un laboratorio che ispirato al romanzo pedagogico Cipì. Un del 1972 scritto da Mario Lodi, insegnante di scuola elementare. La particolarità di questo libro è che a scrivere è lo stesso Lodi insieme ai suoi alunni. Sempre insieme realizzano anche le illustrazioni che sono presenti nel testo. Come spiega bene Corinne Nardone, in qualità di pedagogista clinica, questo è un romanzo che non dovrebbe mancare nella libreria dei bambini. Si tratta di un testo che permette a educatori e genitori di spiegare, anche ai più piccoli, alcuni concetti chiave. Il romanzo insegna ai bambini l’importanza di essere curiosi. Semplicemente perché la voglia di conoscere porta a voler sempre imparare, che è il senso di ciò che ci rende liberi.